Bologna, 10 marzo 2007
COMUNICATO STAMPA
ANCHE MARIA SALVATORE HA DIRITTO ALLA SEPOLTURA
Oggi alle ore 11, 15, nella Parrocchia di Sant’Antonio di Padova, si è svolto il funerale di Maria Salvatore, un bimbo morto a 17 settimane dal concepimento per un aborto volontario il 9 febbraio. Il rito è stato celebrato da don Oreste Benzi, responsabile centrale dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
M. Salvatore è stato ucciso in un ospedale, luogo per definizione destinato a promuovere e difendere la vita umana. A lui è stato negato il diritto di nascere.
Tuttavia la madre prima dell’intervento ha richiesto che al piccolo venisse assicurata una sepoltura, e ha incaricato i membri dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII di farsi carico dell’organizzazione della cerimonia.
Maria Salvatore ha avuto un funerale in tutto uguale a quello dei bambini già nati. E’ stato un momento molto intenso ma anche di gioia, perché la fede ci dice che questi bambini sono ora già nella luce e nella gioia del Padre della vita.
Nell’omelia don Benzi ha sottolineato che Maria Salvatore è pienamente un martire, testimone del valore della vita: infatti ha lottato a lungo contro tutti i tentativi di farlo abortire, al punto che prima dell’intervento decisivo i medici avevano tentato di eliminarlo per 5 volte senza riuscirci. Il sacerdote ha invitato tutti i genitori che hanno vissuto l’esperienza dell’aborto ad avere fiducia nella misericordia di Dio, che è più grande del nostro peccato
Don Oreste ha detto inoltre, facendo riferimento al recente episodio del bimbo abortito al Careggi di Firenze perché malformato, che la nostra società è una società degenere, perché finge di preoccuparsi dei malati e dei disabili, ma fa di tutto per ucciderli prima che nascano.
Questo funerale è un atto di pietà dovutogli; un modo di dichiarare che riconosciamo la dignità di essere umano di cui M. Salvatore è stato privato per legge e di fatto; un modo visibile per associare a lui tutti i bambini a cui viene deliberatamente negata la vita, ogni giorno.
Chiediamo che a tutti i bambini abortiti, sia volontariamente che spontaneamente, sia data una degna sepoltura, come avviene oggi per i bambini lombardi che muoiono prima di nascere, e non il passaggio per il camino di un inceneritore democratico.
Le spese necessarie per la cerimonia e l’inumazione sono state interamente sostenute da membri dell’associazione, anche come forma di protesta perché quell’aborto, come tutti gli altri, è stato pagato coi soldi dei contribuenti.
Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII
Servizio Maternità difficile
Per informazioni e contatti: Numero verde per tutta Italia 800.035.036
Don Oreste Benzi 348/24.89.154
Enrico Masini 348/47.66.878