Rimini, 16 novembre 2007
In riferimento all’articolo uscito su La Stampa di Torino a pag. 60 dal titolo “Voglio dare una tomba al mio povero bambino”, l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII esprime pieno sostegno alla signora Giulia in questo momento così doloroso per lei e per la sua famiglia.
In più occasioni il Servizio Maternità Difficile dell’associazione è stato interpellato da mamme e papà che hanno perso spontaneamente il loro bambino non ancora nato. A qualsiasi epoca gestazionale si sia interrotta la gravidanza, tutte hanno riportato il profondo senso di vuoto e di dolore che questo lutto ha lasciato. Le coppie, che hanno saputo e scelto di seppellire il corpicino del loro bambino, testimoniano di essere state molto aiutate nell’elaborazione e nel superamento di questo lutto, potendo piangere quel loro figlio sepolto in un cimitero. Persino i fratellini già nati hanno vissuto con maggior serenità la perdita del fratellino. Le donne e le coppie che, invece, non sono venute a conoscenza della possibilità di poter fare questo atto di pietà, provano un dolore profondo nel sapere che il loro figlioletto è stato gettato tra i rifiuti, il loro lutto si protrae a lungo e più difficilmente viene rielaborato.
Ci chiediamo il motivo per cui in molti ospedali non si informa e non si mette in atto ciò che la legge italiana prevede con il D.P.R 285 del 1990 art. 7 commi 3 e 4, in cui si afferma che “A richiesta dei genitori, nel cimitero possono essere raccolti con la stessa procedura anche prodotti del concepimento di presunta età inferiore alle 20 settimane.”
Inoltre la Circolare emessa dall’allora Ministro della Sanità, Donat Cattin, del 16/03/1988 (Circolare n. 500.2/4/270), recita: lo smaltimento attraverso la linea dei rifiuti speciali seppur legittimo urta contro i principi dell’etica comune.
L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII chiede che gli operatori sanitari siano informati sulla legge vigente e a loro volta diano le giuste informazioni alle donne che subiscono questo lutto, nel rispetto del loro diritto di poter seppellire le spoglia mortali del proprio bambino fin dal concepimento.
L’Associazione si rende disponibile a sostenere e aiutare concretamente i genitori, qualora ne facciano richiesta, a seppellire il loro bambino morto prima di nascere.
Il Vice Responsabile Generale dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Giovanni Paolo Ramonda tel. 348.4766893
L’animatrice del Servizio Maternità Difficile della zona Piemonte
dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – Daniela Giorgis tel. 349.3339377