Riportiamo alcune notizie inerenti la cosiddetta pillola del quinto giorno. Il suo nome tecnico è EllaOne (principio attivo: ulipristal acetato), si tratta chiaramente di una pillola di tipo abortivo. Eppure i mezzi di informazione continuano a propagandarla come pillola contraccettiva.
Qui si può leggere un bell’articolo che riassume l’intervista ad Emanuela Lulli, ginecologa bioeticista, a proposito di questo farmaco potentissimo (e dannosissimo).
La pillola ha vissuto una vera impennata delle vendite, negli ultimi tempi, anche a Chivasso. Oggigiorno la vendita della pillola è totalmente libera, non c’è bisogno di alcuna ricetta medica, come avveniva prima.
L’esperta spiega:
il piccolo embrione cerca un annidamento endometriale per l’impianto per nove mesi, ma viene bloccato perché questo farmaco è un anti-progestinico, blocca i recettori del progesterone, l’ormone che serve all’embrione per annidarsi. Lo attesta il meccanismo e anche la formula chimica che è praticamente identica a quella della pillola abortiva Ru486: si tratta di un abortivo.
Non si tratta affatto, quindi, di un contraccettivo, ma di un farmaco abortivo che attesta appunto il fallimento della contraccezione. La dottoressa, comparando anche la pillola con la RU486, spiega ancora meglio:
Chiamarlo contraccettivo “d’emergenza” sul bugiardino, usarlo come tale e venderlo come un normale farmaco da banco è indice di una schizofrenia culturale: la tachipirina 1000, per capirci, necessita di prescrizione medica, una bomba come la elleOne no. Ma tutto questo viene taciuto, si lavora e si specula sul corpo della donna e si parla di “boom”. Una bugia mediatica nella bugia scientifica.
In questo articolo, è possibile leggere il commento di Giorgio Celsi, Presidente di Ora et Labora in difesa della vita.